A TU PER TU CON EMANUELA NATALIA GARONE RESPONSABILE PROGETTO “NOSTRA MADRE TERRA”

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1)Qual è la mission del Progetto “Nostra Madre Terra”?

La mission del Progetto NOSTRA MADRE TERRA è contrastare la povertà educativa derivante anche dall’isolamento a cui ha costretto la pandemia da Covid-19, dando ai ragazzi da un lato la possibilità di interagire in gruppo e riprendere il contatto umano, dall’altro gli strumenti per compiere delle scelte alimentari ed ambientali consapevoli e conoscere il territorio che abitano (l’area tematica prescelta per il progetto). Tutto questo guidati da una concezione di salute quale benessere bio-psico-sociale, per cui l’individuo e il contesto sono in reciproca interazione.

2)Come è stato strutturato il progetto (laboratori etc) e quante persone sono state coinvolte?

Il progetto ha previsto 3 laboratori tematici ed escursioni in Ebike, oltre agli eventi di presentazione e quelli di chiusura delle attività stesse, nonché uscite programmate a conclusione di ciascuno dei 3 laboratori.

I laboratori, sono stati realizzati – contemporaneamente, nei Comuni di Sanza, Buonabitacolo, Casalbuono, Padula, Monte san Giacomo, Polla, Auletta, Petina – nei mesi di maggio giugno e luglio 2022. A tali laboratori , si sono iscritti 147 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni.

Il laboratorio “QUI PIANETA TERRA” (strutturato in 48 ore) ha avuto come obiettivo far conoscere il suolo e le sue principali caratteristiche morfologiche, fisiche, chimiche, biologiche, idrologiche e microscopiche, ed ha previsto la visita finale al Museo del Suolo presso la Fondazione Mi.Da di Pertosa (SA). Successivamente si è svolto il laboratorio “NOI SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO” (48 ore totali) per promuovere scelte alimentari consapevoli a tutela della propria salute, con visita finale al Caseificio Lisa di Sassano (SA). Per ultimo il laboratorio “LA FATTORIA DIDATTICA” (40 ore) finalizzato alla riscoperta di mestieri “antichi” e dell’origine dei cibi che mangiamo, chiudendo con la visita alla Fattoria Didattica “Cerreta-Cognole” di Montesano sulla Marcellana (SA).

Per questi laboratori sono state coinvolte in veste di docenti i seguenti professionisti del territorio: geologi, urbanisti, archeologi per il laboratorio sul suolo; nutrizionisti, biologi, odontoiatri per il laboratorio di educazione alimentare; agronomi per il laboratorio di fattoria didattica.

Le escursioni in Ebike, a cui abbiamo dato il titolo “CONOSCIAMO IL NOSTRO TERRITORIO” hanno avuto come finalità la promozione della conoscenza degli ambienti naturalistici, il potenziamento di una coscienza ambientalista e rispettosa del territorio, il rafforzamento di modalità interattive e relazionali positive all’interno del gruppo dei pari con il quale il ragazzo potesse – attraverso queste esperienze – condividere attività salutari all’insegna dell’ascolto profondo di sé, dell’altro, di sé in relazione all’altro ed alla natura. In questo caso sono stati coinvolti 53 ragazzi di età compresa tra 15 e i 17 anni e le escursioni si sono svolte nei Comuni di Auletta, Polla, Monte san Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Sanza, Buonabitacolo, Sant’Arsenio.

3)Quali sono stati i punti di forza e quali i punti di debolezza?

Un punto di forza di questo progetto è stato senza ombra di dubbio l’aspetto gruppale, il fatto che i ragazzi dopo due anni di distanziamento sociale, didattica a distanza, mancate occasioni di socializzazione reale, concreta, dal vivo, potessero vivere un’esperienza con i pari.

Si è rivelato essere un punto di debolezza inserire questo progetto in una fase scolastica conclusiva (si pensi soprattutto al primo periodo di realizzazione dei laboratori avvenuto a cavallo con la chiusura dell’anno scolastico) e garantirne il proseguimento durante l’estate. Di fatto, poi, i partecipanti si sono resi conto di quanto non si trattasse di apprendimento di nozioni ma di fare esperienza diretta di tematiche importanti. In questo un ruolo fondamentale ha avuto la capacità dei docenti designati di coinvolgere in maniera attiva e interattiva i ragazzi prevedendo anche molte attività all’aperto, esplorazione di luoghi del proprio Comune, esperimenti etc.

4)Qual è stato il riscontro da parte dei genitori alle attività svolte?

I genitori si sono detti fin da principio ben contenti dell’opportunità data ai loro figli. Hanno esternato il loro apprezzamento in più occasioni e spesso hanno chiesto riscontro soprattutto rispetto alle interazioni in gruppo, preoccupati del fatto che spesso le nuove generazioni dimostrano di non riuscire a stare bene con gli altri senza mediazione della tecnologia.

Tra l’altro alcune volte le attività laboratoriali, nello specifico, sono “proseguite” a casa. Si pensi ad esempio a quando nel laboratorio sull’alimentazione, parlando di grani antichi, i ragazzi hanno preparato delle pietanze a casa. Questo ha permesso di rendere ulteriormente partecipi i genitori oltre che entusiasti.

5)Il coordinamento e le comunicazioni sono stati resi possibili anche grazie all’uso della tecnologia e dei gruppi whatsapp. In che modo hanno determinato le relazioni e soprattutto accompagnato le varie fasi progettuali.

Fin dall’inizio delle attività progettuali ho capito che, per il numero di ragazzi e di Comuni coinvolti, fosse davvero necessario ricorrere ai gruppi whatsapp come strumento di comunicazione veloce e che potesse raggiungere tutti contemporaneamente. Basti pensare che i laboratori e le escursioni si sono svolti negli stessi periodi, a volte negli stessi giorni, nei diversi Comuni che hanno aderito al progetto ed era importante mantenere il contatto con tutti. Questo non ha però impedito l’incontro con i ragazzi, con i genitori, i docenti e le amministrazioni ma l’ha solo facilitato permettendo la condivisione di contenuti, di informazioni, di comunicazioni. Whatsapp è uno strumento efficace per la comunicazione se lo si pensa come strumento e non come fine ultimo. E uno strumento, solitamente, ha la funzione aiutare a compiere un’attività, serve a costruire e non è sostitutivo di quello che per noi è stato, fin dai primi passi mossi dal progetto, di fondamentale importanza: il contatto umano.

Stefania Marino

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