Un Numero Verde per la “presa in carico” «Così aiutiamo le persone fragili»

Il Progetto “Oltre le barriere” continua le sue innumerevoli attività sul territorio dell’Ambito S10 in provincia di Salerno: dall’ambulatorio solidale alla raccolta farmaci, dalle cure domiciliari agli incontri di sensibilizzazione e prevenzione.

In Località San Vito presso la sede di progetto – struttura messa a disposizione dal Comune di Sant’Arsenio-  incontriamo la Dott.ssa Tina Pepe Assistente sociale dello Sportello socio- sanitario.

«Oltre le Barriere è un progetto di primaria importanza perché per la prima volta si rivolge a persone fragili che hanno delle esigenze sanitarie. È rivolto soprattutto a persone che non sono in grado di far fronte a determinati bisogni e tramite le azioni del Progetto trovano delle risposte».

Tra le azioni del progetto promosso dalla Cooperativa sociale L’Opera di un Altro e da una rete di partner ( Cooperative sociali Tertium Millennium e Il Sentiero, Asl di Salerno, Consorzio sociale Vallo di Diano Tanagro e Alburni) c’è l’ambulatorio solidale che prevede la possibilità di effettuare delle visite mediche gratuite grazie al sostegno e alla collaborazione di una rete di professionisti del territorio.

Chiediamo alla Dottoressa Pepe quali sono le modalità di accesso all’Ambulatorio solidale.  «All’ambulatorio si accede attraverso lo sportello socio-sanitario che è un punto di ascolto e di orientamento e dove si fa una prima lettura di quelli che sono i bisogni delle persone. Qui indirizziamo poi le persone verso i servizi sociosanitari del territorio e verso le attività del progetto Oltre le Barriere»

In che modo vengono intercettate le persone? «Abbiamo distribuito una brochure dedicata nei punti strategici del territorio, consegnandola presso i Comuni, le farmacie, i luoghi come gli ambulatori dei medici di medicina generale. Abbiamo un numero verde che è l’800 134 010  attivo il martedì e il venerdì dalle 9 alle 13, giorni di apertura dello sportello. Alcune persone arrivano su segnalazione dei servizi territoriali »

Come avviene la presa in carico? «Al numero verde rispondo io. Faccio delle prime domande di conoscenza. Viene fissato un appuntamento e viene fatta la compilazione della scheda. Capita che da un colloquio emergano svariati altri bisogni . A quel punto si attiva un sistema di rete con i servizi sociali, con il banco alimentare e con tutte le risorse che il territorio offre. »

Oltre le Barriere ha ricevuto anche diverse richieste di trasporto. «Il trasporto solidale è un servizio molto richiesto. Sempre più persone sono da sole e non sono automunite quindi hanno difficoltà a raggiungere le strutture sanitarie. Garantiamo il servizio di accompagnamento».

Dall’avvio di Oltre le Barriere ad oggi quante persone sono state prese in carico?« Più di 100 sicuramente e posso dire che le persone sono soddisfatte perché si danno risposte concrete »

“Oltre le Barriere” incontra il mondo della scuola.

Si è svolto il 13 aprile scorso a Sant’Arsenio (SA) il primo incontro di prevenzione primaria del progetto “Oltre le Barriere” dal titolo “Che Bello, Domani è Sabato…Alcol: Più Sai, meno fai  lo sbronzo”. Un dibattito a più voci organizzato nel mese della prevenzione alcologica dalla Cooperativa sociale L’Opera di un Altro in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Sacco” di Sant’Arsenio e il SerD del Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl di Salerno.

Dopo i saluti istituzionali di Donato Pica Sindaco di Sant’Arsenio e di Domenico D’Amato Presidente della Cooperativa sociale L’Opera di un Altro, l’incontro ha visto nella prima parte della mattinata la partecipazione diretta degli studenti delle classi seconde ITE e IPSEOA che accompagnati dalla docente Michela D’Alvano hanno illustrato alcune slide inerenti gli approfondimenti realizzati in classe in merito al disagio giovanile e all’uso dei social media. Presente anche la Dirigente Rosaria Murano che rivolgendosi agli studenti ha detto «Nessuno vi fa la predica. L’incontro di oggi sia valso a farvi capire quali sono realmente i danni dell’alcol. Questi incontri servono a informarvi. È nostro dovere morale informarvi.».

A seguire la lettura da parte di uno studente del brano dell’ubriacone tratto dal libro “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. L’incontro è proseguito con l’intervento del Dott. Aniello Baselice del SerD Cilento Vallo di Diano che ha mostrato attraverso delle slide i danni al cervello causati dal consumo di alcol. Il Dott. Baselice ha spiegato come l’approccio all’alcol avvenga in famiglia già a partire dagli 11 anni «Non si comincia nel pub. Si comincia a casa» e da qui il richiamo al fatto che in famiglia non si educa un ragazzo a riflettere su cosa significa bere bevande alcoliche. «La scienza ci dice che fino a 20- 25 anni il nostro cervello dovrebbe essere salvaguardato».

Dott. Marco D’Alto

Dott. Aniello Baselice

Baselice fa un passo indietro e ricorda il periodo del lockdown durante il Covid durante il quale il consumo delle bevande alcoliche era salito sia tra gli adulti che tra gli adolescenti. «L’alcol non è amico del nostro cervello. I danni ci sono e questi si ripercuotono sull’aspetto cognitivo, relazionale, emotivo. Le donne sono ancora più sensibili all’azione dell’alcol. Un altro aspetto importante è la gravidanza. Oggi la medicina raccomanda zero consumo di alcol in gravidanza.» Anche il dottore Marco d’Alto psicologo del SerD sottolinea l’importanza  del contesto familiare per prevenire negli adolescenti il consumo di alcol . Alla fine gli studenti hanno posto una serie di domande. «Come fa a capire un genitore se suo figlio è ubriaco o drogato? Che cosa è l’alcolemia? «Siamo molto contenti di questo primo incontro- conclude il presidente D’Amato- continuiamo a costruire momenti di prevenzione con il mondo della sanità. Ci saranno altri incontri anche nei prossimi mesi su tutto il territorio dell’ambito S10» Il progetto “Oltre le Barriere” vede un partenariato costituito dalle Cooperative sociali Tertium Millennium, Il Sentiero,  l’Asl di Salerno e il Consorzio sociale Vallo di Diano Tanagro e Alburni. Oltre alle azioni di prevenzione primaria e secondaria sono attivi l’Ambulatorio Solidale, la Raccolta Farmaco, lo Sportello socio –Sanitario, le Cure Domiciliari.  Numero Verde 800- 134 010 attivo il martedì e il venerdì dalle 9 alle 13.

Stè.Mar.    comunicazione@operadiunaltro.com

“CHE BELLO, DOMANI È SABATO… ALCOL: PIÙ SAI, MENO FAI LO SBRONZO” – CICLO DI INCONTRI DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA

“Oltre le Barriere” progetto di contrasto alla povertà sanitaria , sostenuto da Fondazione con il Sud e attuato dalla Cooperativa sociale l’Opera di un Altro, dà il via al ciclo di incontri di prevenzione primaria e secondaria.

Appuntamento Giovedì 13 aprile 2023 alle ore 10,30 presso l’Auditorium comunale “G. Amabile” di Sant’Arsenio con “Che Bello Domani È Sabato. . . Alcol: Più Sai Meno Fai Lo Sbronzo” un dibattito a più voci per sensibilizzare i giovani sul consumo di alcol. L’incontro vedrà la partecipazione degli studenti delle classi seconde dell’I.S.S. “A. Sacco” di Sant’Arsenio.

Dopo i saluti istituzionali di Donato Pica Sindaco del Comune di Sant’Arsenio, di Rosaria Murano Dirigente dell’I.S.S. “A. Sacco” e di Domenico D’Amato Presidente della Cooperativa sociale L’Opera di un Altro, la tematica dell’incontro sarà affrontata da Aniello Baselice e Marco D’Alto, dell’U.O.C. SerD N.4 Cilento Vallo di Diano- Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl di Salerno. Il dibattito sarà arricchito dall’intervento della Prof.ssa Michela D’Alvano che illustrerà il lavoro svolto dagli studenti dell’I.S.S. “A. Sacco” in riferimento alla conoscenza del consumo di alcol e sostanze stupefacenti.

«Con questo primo incontro– dice il presidente D’Amato- apriamo una serie di appuntamenti dedicati alla prevenzione primaria e secondaria sul territorio dell’Ambito S10.

Vogliamo partire da Sant’Arsenio sede del progetto “Oltre le Barriere” e vogliamo partire dai giovani perché riteniamo giusto accrescere quanto più possibile in loro la consapevolezza sui rischi per la salute che derivano dal consumo di alcol. È una tematica  importante e delicata e siamo felici di poterla affrontare con il mondo della scuola e della sanità.»

Il progetto “Oltre le Barriere” grazie al partenariato con le Cooperative sociali Tertium Millennium, Il Sentiero, con l’Asl di Salerno e il Consorzio sociale Vallo di Diano Tanagro e Alburni, si esplica in diverse azioni quali l’Ambulatorio Solidale, la Raccolta Farmaco, lo Sportello socio –Sanitario, le Cure Domiciliari, l’Unità di Strada.

Numero Verde 800- 134 010 attivo il martedì e il venerdì dalle 9 alle 13.

Oltre le Barriere” apre le porte dell’Ambulatorio Solidale a Sant’Arsenio Visite Mediche Gratuite per le Fasce Deboli della Popolazione

Il progetto “Oltre le Barriere” promosso dalla Cooperativa sociale “L’Opera di un Altro” e sostenuto da Fondazione con il Sud con il Bando socio-sanitario 2020, entra nel vivo con l’Ambulatorio Solidale.

L’Ambulatorio solidale che prevede visite mediche specialistiche gratuite per le fasce deboli della popolazione  è una delle 5 azioni di “Oltre le Barriere” . Un progetto che rientra in un ambito di intervento sociosanitario e che si propone insieme ad un partenariato di istituzioni e di terzo settore ( Asl di Salerno, Consorzio Sociale Vallo di Diano-Tanagro e Alburni; Cooperativa sociale Il Sentiero, Cooperativa sociale Tertium Millennium) di contrastare le povertà sanitarie del territorio dell’Ambito S10. (Atena Lucana, Auletta, Buonabitacolo, Caggiano, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Petina, Polla, Sala Consilina, Salvitelle, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant’Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano).

«Grazie alla disponibilità del Comune di Sant’Arsenio e al sindaco Donato Pica- dice Domenico D’Amato presidente della Cooperativa L’Opera di un Altro-  abbiamo stabilito la sede di  “Oltre le Barriere” negli spazi a pianterreno della struttura comunale in Località San Vito. Qui convergono l’ambulatorio solidale, lo sportello socio sanitario e il punto farmaceutico. Stiamo inoltre programmando per quest’anno una serie di incontri di prevenzione da svolgere in alcuni comuni del territorio»

L’ambulatorio solidale rivolto a cittadini con vulnerabilità sociale e/o con disagio sociale e/o psichico offre la possibilità non solo di visite specialistiche di cardiologia, oculistica, endocrinologia, diabetologia, pneumologia, nefrologia, psichiatria, oncologia/senologia, dermatologia ma anche di prestazioni infermieristiche (iniezioni, misurazione della pressione arteriosa, medicazioni). Gli spazi sono stati attrezzati con lettino, carrello delle medicazioni, lampada medica, sgabello, camici, paravento, kit misurazione glicemia e colesterolo, accessori monouso, oftalmoscopio.

  

Per poter accedere all’ambulatorio solidale occorre rivolgersi al numero verde 800 134 010 il martedì o il venerdì dalle ore 9 alle ore 13.

Il progetto “Oltre le Barriere” ha attivato inoltre le cure domiciliari (Cooperativa sociale Tertium Millennium) e la raccolta Farmaci presso 16 farmacie del territorio (Cooperativa sociale Il Sentiero).

Nei giorni scorsi, il sindaco Pica ha fatto visita alla sede di progetto accompagnato da Domenico D’Amato e da Don Vincenzo Federico.

 

Carmen Villani: la sfida della lingua italiana per i migranti

Carmen Villani, da nove anni è un’insegnante di italiano per stranieri. La sua esperienza è iniziata nel Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Eboli, per poi proseguire nel Cas di Sicignano. Oggi lavora presso il progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) di Eboli. È laureata in Lingue e letterature straniere e ha conseguito il Ditals di II livello, la certificazione specifica per la didattica dell’italiano a stranieri.

Qual è il tuo ruolo all’interno dell’équipe multidisciplinare del Progetto SAI di Eboli?

All’interno dell’équipe multidisciplinare mi occupo del corso di alfabetizzazione e affianco l’educatrice nello svolgimento dei vari laboratori organizzati all’interno della struttura.

Quali sono le nazionalità attualmente presenti con cui ti interfacci e a cui insegni la lingua italiana?

La maggior parte dei beneficiari attualmente presenti sono di nazionalità bengalese, ma abbiamo anche ragazzi del Marocco, del Mali, del Gambia, del Burkina Faso,  della Nigeria, del Senegal , del Pakistan e del Ghana.

Parliamo di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e rifugiati. Per ognuno di loro viene tracciato un percorso di autonomia nel sistema SAI: in linea generale qual è il valore dell’alfabetizzazione e dell’istruzione?

Sicuramente è un valore importante e fondamentale per la loro integrazione e per un futuro inserimento lavorativo. Capire la lingua permette di comunicare con facilità e di non intercorrere in errori di comprensione.

In un progetto SAI l’imperativo è l’apprendimento della lingua italiana. Quali sono gli strumenti che i beneficiari SAI hanno a disposizione?

I beneficiari hanno a disposizione un corso di italiano di 15 ore settimanali e la possibilità di iscrizione presso il Cpia per il conseguimento della certificazione di livello A2 del QCER e per il diploma di licenza media.  Oltre al corso di alfabetizzazione, vengono svolti corsi di orientamento legale e lavorativo, incontri con varie associazioni, attività ludico ricreative sul territorio.

Il progetto SAI ha quale interlocutore il CPIA( Centro provinciale di istruzione per adulti). Quali sono i risultati raggiunti e quali sono le attività attualmente in essere?

Nell’anno scolastico 2022/2023 abbiamo avuto circa 25 iscrizioni tra cui 8 iscritti al corso di licenza media e 17 al corso di alfabetizzazione per il conseguimento della certificazione A2.  I beneficiari inoltre seguiranno anche un corso di informatica organizzato dal Cpia stesso.

La conoscenza della lingua italiana è la leva per l’inserimento lavorativo. Ritieni che questo elemento sia una spinta motivazionale per i beneficiari?

Penso dipenda dal tipo di lavoro che si vorrebbe fare e dalle competenze pregresse. Ad esempio un ragazzo Pakistano che è accolto/ospite nel nostro centro ha conseguito la patente C e sta frequentando il corso di licenza media. Tutto questo è possibile per il suo background culturale a differenza di persone che non hanno avuto la possibilità di studiare nei loro Paesi.

 

Ci sono stati casi in cui ti sei ritrovata davanti a ragazzi privi di alfabetizzazione?

Si, ho incontrato ragazzi privi di alfabetizzazione in quanto non hanno avuto la possibilità di studiare. Sono ragazzi sensibili ai quali bisogna dare tanta fiducia. Con un po’ di pazienza e di studio  sono riusciti a scrivere e a leggere, a riconoscere il loro nome sui fogli presenza, a ricordare la data di nascita. Cose per noi scontate, per loro no. La bellezza  e la soddisfazione più grande è stato vedere i loro occhi felici.

– C’è stata un’esperienza in particolare che ti ha colpita o segnata sia nell’aspetto professionale che umano?

Tutti i giorni sono esperienze particolari perché ogni giorno si apprende e si insegna qualcosa di nuovo.  Vedere un ragazzo partire da zero, con una competenza base della lingua italiana e accompagnarlo nel suo percorso scolastico con il conseguimento di una certificazione, penso sia una esperienza che segni l’aspetto professionale ma anche il lato umano.

Grazie.

Stè.Mar.

 

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