Dal Laboratorio di Scrittura della Bottega dell’Orefice Nascono i Segnalibri

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SALA CONSILINA – Segnalibro. SCRITTI apposta per noi ( e per voi).  Abbiamo titolato così l’evento di presentazione del laboratorio di scrittura svoltosi il 18 luglio scorso nello scenario della Bottega dell’Orefice a Sala Consilina.

 

Un laboratorio di scrittura nato tra le stanze a pianterreno dove da gennaio 2023 la Cooperativa sociale L’Opera di un Altro guidata da Domenico D’Amato ha avviato il “Servizio specialistico per soggetti adulti in Doppia diagnosi”.

Qui, convivono dipendenze e disagio mentale, interagiscono vissuti giovani e meno giovani, protetti da una quotidianità che riempie il tempo, dove si scavano gli errori, dove ogni giorno è una curva parabolica, dove le domande superano sempre e comunque le risposte. E da questo concetto che è partita l’idea di piazzarsi in mezzo ad una tempesta di pensieri docili e turbolenti e coglierli ad uno ad uno , mettendoli nero su bianco per poi rigettarli nello spazio dell’opinione pubblica. Un Laboratorio di Scrittura che potesse realizzare segnalibro. Il segnalibro è una pausa. Un sospiro di sollievo tra un prima e un dopo.

È un fragile cartoncino che determina il tempo in cui volterai pagina. “Il mio Paese. Sei bello ed antico. Sei dolce ricordo. Ritornerò” è uno dei tanti pensieri scritti da Massimiliano pensando alla sua terra. “Vincere le battaglie della vita. Ritrovare la strada. Ritrovare la speranza. Vincerò. Vinceremo”. Sono le parole di Rossano. Peppone scrive “Continua a guardare la luce della luna e penserai sempre a lei”. Sotto l’albero di noce che da sempre è memoria della Bottega dell’Orefice, abbiamo costruito il nostro salotto letterario. È stato un incontro riservato, volutamente non mediatico, per tutelare la vita di ogni ospite, aperto agli amici dell’Opera di un Altro, aperto alle famiglie di coloro che hanno varcato la soglia della Doppia Diagnosi.

Abbiamo accolto nella sua prima visita istituzionale il neo sindaco di Sala Consilina Domenico Cartolano e Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione POL.i.s. Erano emozionati i nostri scrittori-lettori. Perché ciò che abbiamo riportato sui segnalibro viene da quella tempesta di pensieri. Più o meno sopiti. Parole tirate fuori con fatica, con meraviglia. Il tuffo nel vocabolario della lingua italiana a volte è stato una scoperta.

Trasformare emozioni o ricordi in parole è stato un esercizio liberatorio. «Ma che devo scrivere. Io non so scrivere». Mi ha detto uno di loro.  Ho pensato che forse non aveva mai incontrato qualcuno nella scuola italiana che gli avesse fatto credere o almeno sperare nel contrario. E invece ha scritto. Quegli Scritti, elaborati, visti tutti insieme sembrano un’opera artistica di calligrafia. Fogli, foglietti, lettere indecise, interrotte. Tutto questo ha fatto da motore alla realizzazione di 100 segnalibro curati nel loro aspetto grafico da Domenico Priore della Pubblicitaly di Padula. «Camminare, correre, fermarsi» sono le parole con cui Raimondo ha giocato sfogliando i sinonimi e i contrari. Legge il suo segnalibro davanti a tutti. Fermarsi. Perché a volte correndo, si inciampa, si cade. Fermarsi. Forse potevamo aggiungere ripartire. Emerge sempre il tormento. «Cosa ti manca per essere felice? La pace» scrive Carmine.

La pace dei pensieri, che allontani i ricordi di inciampi e vicissitudini. Il Dott. Walter Di Palma, psicologo,  è responsabile del Programma del Servizio specialistico per soggetti adulti in Doppia diagnosi. Un servizio autorizzato e accreditato dalla Regione Campania e dall’Asl di Salerno. Walter Di Palma parte da lontano nel suo intervento, dal potere della parola e della scrittura, dal significato attribuitogli da filosofi e uomini di scienza,  fino ad arrivare a questo Laboratorio di scrittura che non ha avuto finalità terapeutiche ma ha significato lavorare con l’emotività.

Cosimo, Francesco, Antonio sono ritornati nelle loro case ma ci hanno lasciato i loro segnalibro. “Equilibrio di armonie sospese nel respiro della realtà. Questo sei musica” e Salerno è come la mamma. È tutta la vita mia. Quanto è bella questa terra mia”. E ancora “ Mamma, sei unica”. Pensieri brevi che parlano delle piccole cose della giornata. “La felicità è il caffè al mattino” scrive Michael.

Ad aprile ci fu la giornata in cui mettemmo al centro il Credo, la spiritualità, la preghiera. E fu allora che Antonio scrisse “Caro Dio, ti ringrazio di questa vita che mi hai donato. Prima non credevo a nulla ma adesso credo a tutto…anche se ho i miei genitori sotto terra”. Mentre Alfonso pensa “ Spero tanto esista un essere superiore in cui credere.. per dare un senso alla mia stessa esistenza”. Scritti apposta per noi (e per voi). Che significa? ha voluto significare il senso dell’incontro, del dialogo e della relazione. Ne ha parlato Don Vincenzo Federico che ha voluto sottolineare il valore della Bottega dell’Orefice nata come luogo per accompagnare e custodire le fragilità.

I segnalibro sono uno strumento per comunicare, un mezzo per rafforzare il dialogo e la relazione tra il “noi” e il “voi”.  Il nostro piccolo evento, partecipato da tutti coloro che ogni giorno supportano l’esistenza della Bottega dell’Orefice, dal Dr psichiatra Salvatore Mautone, dalla vicepresidente dell’Opera di un Altro Filomena De Paola, da operatori ed operatrici ognuno con la sua specificità professionale, ha avuto il merito di accendere una piccola luce sulla realtà della Doppia diagnosi presente nel Vallo di Diano.

I segnalibro non distribuiti verranno consegnati a settembre a scuole, biblioteche ed associazioni culturali, con l’augurio che possano capitare tra meravigliose pagine di libri e contribuire all’amore per la Cultura.

Stefania Marino

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